Risotto con puzzone di Moena e melograno forte, acidulo e dolciastro come l'amore.  

Risotto con  puzzone di Moena e melograno

Io parlo tanto con le persone, adoro ascoltare parti di vita che mi vengono regalati attraverso le parole e sono fermamente convinta che mai nulla sia per caso e di questo cerco sempre di farne tesoro.
Cerco di essere cortese e sorridente, d'altra parte Andrea una volta mi disse 
"mamma sei cordialissima"
e se lo dice mio figlio come non credergli?!!
Qualche settimana fa davanti alla macchinetta del caffè in ambulatorio, il rappresentate mi ha raccontato che era il giorno del suo anniversario e nei suoi occhi ho rivisto la stessa luce che li illuminava un anno prima quando tutto agitato mi aveva chiesto un elettrocardiogramma perché dall'emozione pensava di avere qualcosa che non andava al cuore.
Quel qualcosa era amore misto a paura, perché quando ami davvero la paura, le incertezze fanno capolino, al contrario di quanto si pensi, l'amore non solo porta spensieratezza, l'amore porta insicurezza ma se queste paure vengono fugate poi la gioia è certa e talmente tanta da riempirti il cuore così tanto da poter credere che quei battiti strani siano una malattia.
Si l'amore è una malattia, la malattia più bella che ci sia.
Lui voleva regalare tulipani alla moglie e così gli ho consigliato una brava fiorista e lui per ringraziarmi mi ha detto che mi avrebbe portato un pezzo di puzzone da Moena dove sarebbe andato per festeggiare il suo anniversario.
Bene, l'ha fatto davvero. Le persone spesso mi stupiscono con gesti inattesi, forse semplici e banali per tanti, ma per carichi d'affetto e di valore.
Ho voluto dare a questo pezzo di formaggio dal sapore forte e deciso il giusto incontro, il rosso acidulo dolciastro del succo del melograno, ho preso spunto da una ricetta che mi sta a cuore per tantissimi motivi, rendendola più semplice ma sicuramente non meno buona.
Il bianco e il rosso, la purezza e la passione.

#food  #foodporn #rice


Ingredienti per due persone:

uno scalogno
brodo vegetale
tre pugnetti a testa di riso più uno per la pentola
vino bianco
puzzone 
il succo di un melograno più qualche chicco 
pepe

Fate rosolare lo scalogno con l'olio e un pezzettino di burro, tostate il riso fino a che non sfrigola e poi sfumate con del vino bianco.
Quando il vino è sfumato aggiungete il brodo un po per volta fino a pochi minuti dalla cottura.
Spegnete e mantecate con il puzzone e aggiungete il succo del melograno.
Lasciate riposare per qualche minuto e servite all'onda con qualche chicco di melograno sparso e una spolverata di pepe.


#food #knife


Tartare di salmone alla soia su letto di fiocchi di latte con copertina di pomodorini  

Senza titolo

Io amo il salmone, lo adoro, soprattutto crudo. 
Molti di voi storceranno il naso, mi pare di sentire: 
"ohhhh bleahhhhh il pesce crudo"
Senza titolo

ed invece signori miei non avete idea di cosa vi perdete, il profumo, la consistenza e soprattutto (almeno per me) la digeribilità.
Non ho mai capito perché, ma se cuocio il salmone poi lui "risale la corrente", invece crudo scende che è una meraviglia!
Non sto qui a farvi la filippica di quanto sia ottimo per le sue proprietà nutritive, vi ricordo solo che è ricco di Omega 3 e che alza il livello di colesterolo buono. 
E poi è finalmente estate....no bè ecco forse non ancora o a tratti, ma voi fatela in una serata calda questa tortina? torretta? lettino per salmone? non so chiamatela come volete, ma provatela!!
Diciamo che è una delle mie solite ricette non ricette, più che altro un assemblaggio di alimenti che avrei potuto mangiare isolati, ma invece, a me che piace fare dolci, ho preferito abbellire un po', perché anche l'occhio vuole la sua parte :)


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Per la tartare di salmone basta tagliare a dadini il salmone crudo, poi condirli con olio extravergine d'olva, limone e salsa di soia e una macinata di pepe nero e lasciar riposare almeno una mezz'oretta in frigo.
Tagliate anche i pomodorini a spicchietti e conditeli con olio, sale e pepe e schiaffate pure quelli in frigo così perderanno l'acqua in eccesso.
Per i fiocchi di latte li ho conditi "alla brutta" direttamente nello scatolino con un filo d'olio, un pizzico di sale e il pepe (se avessi avuto l'erba cipollina avrei messo quella se l'avete mettetela al posto del pepe).

Poi impiattate con un coccapasta (si dice così? è la prima volta che lo uso).
Prima lettino moBBido moBBido di fiocchi di latte, poi in mezzo adagiate il salmone e sopra stendete la copertina di pomodorini.

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Buon appetito :)


La felicità.  

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La felicità è come una piantina disegnata con un gessetto su un vecchio muro, che ad ogni acquazzone va ricomposta.
La felicità è fatta da tanti piccoli o grandi istanti scovati tra i momenti tristi.
La felicità va coltivata, rivalutata, riconosciuta e costudita con amore.
Ma è anche vero che senza la tristezza non saremmo in grado di provare quella magnifica sensazione che si sprigiona dallo stomaco e sale fino alla gola e ci fa sentire felici.
Accettare ogni singolo istante della vita, accettare ogni stato d'animo, viverlo, guardarlo e lasciarlo passare come si fa guardando le nuvole, questo è essere felici.


Torta di cioccolato al profumo di mandarino.  

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Io amo Bill Granger!

Possiedo quattro libri suoi ed ogni ricetta che io abbia provato non è mai stata una delusione, dico MAI e non è poco.
Quello che lui ti racconta nelle ricette puoi stare sicura che non è una bugia ma una garanzia!
Infatti anche con questa torta così è stato, tanto più che mentre vedevo lievitare a dismisura la torta in forno per poi vederla "crollare" appena fuori, non ho avuto nemmeno un attimo di smarrimento, perché LUI nella ricetta l'aveva detto:

"non spaventarti se rimarrà umida all'interno, perché così deve essere"

e se me lo dice lui, così sia!!!
Infatti all'assaggio è stato amore, se ho sbagliato qualcosa è stato scarseggiare sulla buccia di mandarino, dovevo osare di più, perché si sentisse meglio il profumo di mandarino, quindi seguite alla lettera le sue indicazioni ( si anche quelle sul mestolo in acciaio che da oggi in poi diventerà legge per me) e avrete una torta fantastica e adatta anche alla stagione :)

Ah ecco si, io vorrei un marito come Bill, quel che dice è sempre la verità, almeno in cucina ;)

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Torta al cioccolato al profumo di mandarino

Ingredienti per una tortiera di 23 cm di diametro



250g di cioccolato fondente di buona qualità, tagliato a pezzettini

250g di burro, tagliato a pezzettini

6 tuorli e 6 albumi, separati

115g di zucchero

3 cucchiai di farina 00, setacciata

25g di farina di mandorle

1 cucchiaio di scorza di mandarino

cacao in polvere e panna montata per servire.


Scalda il forno a 190°C (io uso lo statico per le torte mai il ventilato).

Scalda il cioccolato e il burro a bagnomaria, facendo attenzione che l'acqua bollendo non bagni gli ingredienti. Lascia sul fuoco, mescolando, fino a scioglierli appena, senza dare troppo calore. Togli dal fuoco e metti da parte.

Lavora bene i tuorli e lo zucchero in una ciotola. Aggiungi a poco a poco il cioccolato fuso, continuando a mescolare. Lavorando con un cucchiaio grande d'acciaio, incorpora la farina, la farina di mandorle e la scorza di mandarino.

Versa gli albumi in una ciotola pulita d'acciaio inossidabile e montali a neve ferma. Usando un cucchiaio grande d'acciaio, incorpora delicatamente all'impasto la metà degli albumi montati. Unisci anche il resto della neve senza mescolare troppo.

Versa l'impasto in uno stampo da 23 cm di diametro unto o antiaderente e cuoci in forno per 35 minuti circa.

NON TI PREOCCUPARE SE LA TORTA SEMBRA ANCORA UMIDA AL CENTRO SI RASSODERA' UN PO' NEL RAFFREDDARSI.

Togli la torta dal forno e lascia che si raffreddi COMPLETAMENTE nello stampo. Una volta raffreddata sformala in un piatto da portata e spolverizza con il cacao. Servi con della panna leggermente montata e se hai la pazienza di pelare al vivo i mandarini anche con qualche fettina di questi :)



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